Giovanni Ruffino, nato a Pinerolo nel 1967.
Cantautore piemontese, chitarrista e contrabbassista. Rappresentante della sua Cultura Alpina e della Lingua Piemontese che contribuisce a preservare e a mantenere viva. Compone i suoi testi in Italiano e/o in Piemontese.
Fine conoscitore della canzone d’autore Italiana e Francese da cui trae spunto per le sue creazioni musicali e poetiche.
Molto conosciuto in Francia per le sue interpretazioni di Georges Brassens in Piemontese che ha tradotto assieme a Roberto Rivoira nel più grande rispetto dell’”Esprit Brassens”, alla stessa maniera preciso, poetico e mordace.
Nel 2012 con il gruppo “Vietraverse” di cui è uno dei fondatori ottiene il primo premio della critica al “Tremplin Brassens 2012” di Parigi con il cd “95% Brassens”.
Nel 2018 è uno dei fondatori del trio “Sans Bagage” con il fisarmonicista Pascal D’Ougy e la cantante Martine Bousquet; realizza gli arrangiamenti per chitarra e fisarmonica del repertorio della cantante Barbara per la tournèe 2018/2019 nei villaggi dell’Herault organizzati da “Gli Amici della Canzone Francese”.
Le composizioni originali di Giovanni Ruffino sono inserite in un contesto musicale che appartiene a lui solo e che lui narra essere “fra il jazz e la musica classica contemporanea”: sono melodie lavorate, create per testi poetici ed eseguite con una voce grave e profonda e un’interpretazione autentica. Esigente nel suo lavoro, Giovanni Ruffino non fabbrica a tavolino, ma è ben presente con forza, convinzione e dolcezza allo stesso tempo.
In Francia partecipa a numerosi festival e manifestazioni: Festival Brassens de l’Argentière-La Bessèe, Festival “22 V’la Georges” a Sète, Théatre de la Mer, Espace Brassens, “Chansons et toiles” a Sète.
Collabora con numerosi artisti come Daniela Soave Vighesso, Piero Ponzo, Davide Di Rosolini e accademici come Isabelle Felici, professoressa di Studi Italiani all’Università Paul Valéry di Montpellier 3 per la questione delle traduzioni dei testi di Georges Brassens (opera in preparazione).
Ci ha lasciati improvvisamente in un brutto incidente sulle sue montagne il 22 maggio del 2020. Sarà un vuoto che non si colmerà mai perché il suo talento, la sua verve e la sua umanità erano merce rarissima in un mondo dove, lui come noi, ci ritroviamo sempre meno. Arte Ci Pare fin d’ora si impegna a far sì che la sua memoria non vada dispersa.